Concluso il progetto Aurora. I risultati e le lezioni apprese nel percorso di accoglienza e inclusione dei migranti

Il progetto “AURORA: servizi di empowerment per i migranti itineranti”, finanziato dalla Regione Lazio POR FSE 2014-2020 “Realizzazione di reti per l’inclusione dei migranti transitanti sul territorio della Regione Lazio” realizzato in ATI da Enaip Impresa sociale s.r.l., ACLI provinciali di Roma, Arci solidarietà onlus, CORA ROMA onlus e APS Il cortile, partito a dicembre 2018 si è concluso lo scorso 30 settembre 2020.

 IL PROGETTO E L’EMPOWERMENT

Il progetto AURORA aveva l’obiettivo di favorire l’accoglienza e l’inclusione dei migranti, con un’attenzione particolare alle donne, creando una rete di strutture e servizi a supporto della loro integrazione nel contesto territoriale di riferimento, in questo caso il Lazio.

La prima accoglienza dei destinatari del progetto era finalizzata a fornire informazioni di orientamento rispetto a quanto offerto dal progetto, in seguito gli incontri di approfondimento si sono dimostrati nodali per definire, per ognuno dei beneficiari del progetto, un percorso personalizzato, basato sui reali bisogni della persona.

Tali bisogni si sono tradotti, caso per caso, nella partecipazione a uno o più servizi offerti dal progetto:

  • Servizi Legali (sportello e seminari informativi)
  • Servizi Sanitari sportello e seminari informativi)
  • Sostegno Psicologico (gruppi parola e consulenza individuale)
  • Percorsi di Orientamento al lavoro (orientamento di gruppo e individuale, laboratorio dei mestieri, laboratori espressivi)
  • Laboratori transculturali (genitorialità, affettività, lavoro)
  • Percorsi di formazione (laboratori e corsi di alfabetizzazione lingua italiana)

Era pertanto possibile partecipare ad una singola iniziativa o ad un percorso di empowerment che prevedeva la frequenza di un intervento di alfabetizzazione, uno di orientamento e un gruppo di parola; questo percorso intendeva offrire un supporto articolato per meglio sostenere la persona nella identificazione e valorizzazione dei propri bisogni e competenze.

Tali interventi hanno cercato quindi di colmare quelle difficoltà che il/la migrante incontra quando approda in un nuovo paese, dal disagio linguistico e psicologico ai problemi burocratici, alla valorizzazione delle proprie capacità e attitudini al fine di favorire l’inclusione sociale e lavorativa.

 

IL RUOLO DELLE DONNE

 

Il Progetto Aurora, pur accogliendo uomini e donne, si è prefissato fin dalla sua nascita un forte impegno per sostenere il potere di cambiamento, d’integrazione e di partecipazione delle donne migranti, ritenendole capaci sia di un forte impegno per il proprio sviluppo personale, ma anche di produrre benessere nella propria comunità e nei territori e ambiti in cui intervengono.

Testimonianze e interviste raccolte in questi mesi hanno evidenziato che oggi le donne migranti, pur avendo un vissuto molto difficile alle spalle, e spesso figli a seguito o lasciati nel paese di origine, tendono ad assumere nelle pratiche quotidiane un ruolo di protagoniste e mediatrici sociali.

Spesso si mette infatti in evidenza solo la loro fragilità, mentre l’esperienza ci insegna che queste donne, se motivate e spinte dal desiderio, sono dotate di una grande forza propulsiva capace di grandi cambiamenti sia personali che del contesto in cui vivono.

Proprio per questa singolare condizione della donna il progetto Aurora ha inteso approfondire la sperimentazione di percorsi specifici, che si auspica in futuro terranno in considerazione le loro esigenze specifiche in qualità di donne, madri, spesso senza una famiglia a supporto alle spalle.

 

I RISULTATI DEL PROGETTO

Il progetto è andato ben oltre le aspettative iniziali offrendo servizi di supporto e informazione a ben 232 beneficiari, di cui 147 donne e 85 uomini.

Di questi, 86 hanno partecipato ad una o più attività e 44 hanno completato il percorso di empowerment proposto con la partecipazione a un’azione di alfabetizzazione, una di orientamento e una di supporto psicologico. In totale 130 persone hanno partecipato e completato una o più delle attività del progetto.

I Paesi di provenienza dei migranti che hanno usufruito dei servizi sono stati 49, con una prevalenza di provenienza dai paesi africani, seguiti dai paesi asiatici, dall’America centro-meridionale e infine dall’Europa. I paesi con maggiore numero di beneficiari sono stati la Nigeria con 50, il Marocco e la Somalia con 14 e il Bangladesh con 13.

A livello di istruzione si è attestata l’assenza di titoli di studio per il 31% dei beneficiari, licenza elementare per il 11%, licenza media per il 20%, fino ad arrivare ai diplomati con il 21% e laureati con il 13%.

Per quanto riguarda l’adesione ai percorsi di empowerment, c’è stata un’interessante risposta verso tutti i servizi offerti e, come previsto, i beneficiari sono stati orientati verso un percorso calato sui propri bisogni.

Il modello di orientamento ed empowerment, componibile e ampliabile con altri interventi di tipo informativo o orientati al conseguimento di specifici obiettivi individuali, ha avuto quindi una risposta positiva, nonostante nell’ultima fase del progetto, a causa della pandemia, si è dovuti passare a modalità di incontro online.

 

UNA SPERIMENTAZIONE CHE DIVENTA MODELLO

I risultati del progetto AURORA sono stati presentati insieme a quelli di altri tre progetti promossi e finanziati con lo stesso bando dalla Regione Lazio nell’ambito di un Convegno organizzato lo scorso 25 settembre 2020.

Tutti i quattro progetti (AURORA, Carry On, Crossing e Destinazioni) avevano come obiettivo la sperimentazione di percorsi di accoglienza e integrazione di migranti e transitanti che approdano sul territorio laziale.

La giornata e i diversi interventi che si sono susseguiti hanno evidenziato la convergenza dei progetti verso un’offerta integrata a supporto dei migranti e, oltre alla presentazione dei risultati, sono stati approfonditi diversi temi che il migrante si trova ad affrontare: questioni legali, assistenza sanitaria, orientamento e accompagnamento al lavoro, percorsi di formazione e qualifiche professionali, questione abitativa.

Il convegno ha evidenziato punti di forza e debolezza del percorso di integrazione del migrante, ma l’elemento importante emerso è che:

l’attuazione dei progetti ha favorito la creazione di una rete di collaborazione tra le persone, le associazioni del territorio e le istituzioni, con un unico obiettivo: migliorare la qualità della vita del migrante.

Altra questione nodale emersa da questa esperienza progettuale è l’approccio di sostegno e di ascolto del vissuto del migrante, che rappresenta un’opportunità di crescita anche per chi ascolta e deve tradurre quest’ascolto in una risposta concreta di accoglienza.

Proprio in questo contesto sono stati prodotti dei video che raccontano la vita e l’esperienza migratoria e portano in luce l’aspetto umano, spesso disumanizzato dai numeri.

Il progetto AURORA, in collaborazione con gli altri tre progetti, ha finanziato la produzione di un cortometraggio “Breve storia di viaggio e di viaggiatori” (regia di Daniele Vicari e Guido Massimo Calanca) il cui trailer è stato presentato il durante il convegno.

La sperimentazione di interventi a favore di migranti transitanti, effettuata attraverso questi quattro progetti è unica in Italia e la Regione, che ha fortemente creduto in questi progetti e si farà promotrice delle istanze raccolte durante il convegno, ha segnalato l’esperienza all’Unione Europea che valuterà se inserirla tra le buone prassi europee.

L’esperienza di questi progetti concorre quindi a rappresentare un modello di azione e accoglienza che potrebbe essere replicato non solo a livello nazionale ma anche europeo. L’obiettivo è quello di fare tesoro dei risultati raggiunti e delle difficoltà incontrate per migliorare gli interventi, le iniziative future e le politiche attive a favore dei migranti, uomini e donne.

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